lunedì 25 luglio 2016

Insonnia, per recuperare una notte in bianco meglio non fare nulla. Un esperto del sonno spiega perché

Una notte insonne è quanto di più odioso possa capitare, soprattutto d'estate. Ci si gira e rigira nel letto in attesa del sonno, che non arriva. E il giorno dopo si va al lavoro con le occhiaie e senza forze. Per recuperare si cerca allora di schiacciare un pisolino durante il pomeriggio o di andare a letto presto la sera successiva. Niente di più sbagliato. Come spiega il dottor Micheal Perlis, del "Behavioral sleep medicine program" alla Perelman School of Medicine della University of Pennsylvania, al Wall Street Journal ciò che bisogna fare durante e dopo una notte insonne è semplice: nulla. Solo così si ristabilirà un equilibrio: "Non dormite fino a tardi il mattino successivo, non schiacciate un pisolino e non andate a dormire presto la sera e vedrete che tutto tornerà a posto".
A quanto pare, dunque, è la routine a garantire sonni tranquilli: se qualcosa va ad alterarla, basta cercare di stabilizzarla al più presto. La mancanza di concentrazione, gli occhi che si chiudono, la stanchezza possono essere i tipici sintomi del "giorno dopo": si tratta di sopportarli per un giorno intero, un giorno soltanto, se si riuscirà a non correre subito ai ripari e a non cedere al bisogno di fare un riposino o di posticipare la sveglia.


"Cercare di compensare il sonno perso può peggiorare l'insonnia cronica perché rende più difficile addormentarsi la notte successiva", ha spiegato Perlis tempo fa a "Science of Us". "Le persone sono molto concentrate sulle ore di sonno che riescono a dormire. In questo modo dimenticano che ciò che le rende esauste non sono le sole sei ore dormite. Aspettare il sonno, rimanere a letto nel bel mezzo della notte fissando il soffitto: è questo ciò di cui bisogna sbarazzarsi". E per riuscirci c'è un solo modo: non fare nulla.


Huffington Post - di Ilaria Betti
Pubblicato il 14/07/2016